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Pachino, in arrivo 1 milione di euro nelle casse comunali

La Commissione straordinaria sfrutterà una norma che consentirà un incremento ai 5 dodicesimi di anticipazione di tesoreria per 6 mesi

In arrivo 1 milione di euro nelle casse comunali. Una nuova iniezione di liquidità che porterà ad allentare la tensione emersa negli ultimi mesi al palazzo di via XXV Luglio, a causa dei ritardi nel pagamenti degli stipendi e di tutti gli altri debiti. Ecco da dove arriveranno i soldi. La Commissione straordinaria che gestisce l’ente municipale si avvarrà di una norma del testo unico che consente ai comuni che abbiano deliberato il dissesto, e che siano in grave difficoltà finanziaria di liquidità, di poter chiedere un incremento dell’anticipazione di tesoreria a 5 dodicesimi per un periodo limitato di 6 mesi. E il passaggio dai 5 agli attuali 3 dodicesimi per 6 mesi porterebbe nelle casse dell’ente 1 milione di euro.

Una delibera – ha spiegato il Commissario Vincenzo Lo Fermo – che potrebbe consentire di avere immediatamente più di un milione di euro. Una liquidità con cui potremo soddisfare le esigenze prioritarie dell’ente relative ai pagamenti”. E ci sono le tre mensilità che attendono i lavoratori: agosto, settembre e ottobre con novembre che è quasi a metà. La gestione de rifiuti e il conferimento, e tutti gli altri debiti dell’ente riferiti ai servizi essenziali e non.

Ma c’è di più, perché l’incremento da 3 a 5 dodicesimi potrebbe estendersi a oltre i 6 mesi in virtù di una proposta di legge presente nella manovra del Governo nazionale per il 2020. “La norma – ha continuato Lo Fermo – di cui esiste ancora solo una proposta, prevederebbe che per i comuni come il nostro in serie difficoltà finanziaria, ci sia la possibilità dell’innalzamento del limite di anticipazione di tesoreria a 5 dodicesimi fino al 2022, per tutto il triennio”.

Dunque, l’adesione alla norma da parte della commissione porterebbe liquidità istantanea attraverso una delibera di giunta per i primi 6 mesi, e che potrebbe essere estesa al triennio, fino al 2022, in virtù di una norma nazionale. I prossimi mesi, dunque, potrebbero essere quelli dell’inizio di una inversione di rotta per l’ente, dal punto di vista economico e finanziario: da una parte una maggiore possibilità di liquidità grazie all’incremento dell’anticipazione di tesoreria, dall’altro l’avvio della riscossione e la previsione di una ragionale percentuale di rientro dell’evasione tributaria. “Per salvare questo ente – ha sottolineato il Commissario Lo Fermo – serve la collaborazione di tutti, affinché possa esserci un cambiamento anche dal punto di vista culturale: pagare le tasse dovrà essere considerato doveroso e rispettoso per la collettività”. 


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