Il circolo del Pd di Pachino ha un nuovo segretario: è Joseph Franzò, eletto ieri sera durante la riunione del direttivo cittadino con 10 voti su 10. Ma erano assenti i 6 componenti dell’altra, chiamiamola così, corrente, quella che supportava la candidatura di Sonia Dugo, anche lei arrivata al ballottaggio decisivo.
Lei e il “suo” gruppo avevano annunciato ieri che non avrebbero partecipato alle operazioni di voto, dando il là a una serie di note, rivendicazioni e polemiche più o meno a distanza. E la prima domanda al nuovo segretario Pd Pachino non poteva che prendere spunto da quanto registrato nelle ultime ore.
Il Pd ha un nuovo segretario. Se ne sentiva il bisogno per mettere ordine. Ma c’è, o meno, questo ordine?
“I primi passi saranno ovviamente la composizione della Segreteria, fatta da persone competenti e preparate, politicamente e tecnicamente, specchiate e di caratura. Segreteria che verrà presentata all’assemblea degli iscritti con invito esteso alla cittadinanza, momento di dibattito e ascolto. Vorremmo trovare una sede fisica per dare corpo al partito nei confronti della città. E ovviamente l’opposizione al duopolio Gennuso/Gambuzza”.
L’altra parte del Pd ha chiesto esplicitamente il reintegro di Emiliano Ricupero. Quale la sua posizione sulla vicenda?
“La questione Ricupero non è all’ordine del giorno per il semplice motivo che non è un argomento su cui il circolo e i suoi organismi dirigenti possono più intervenire. Su questo argomento si può esprimere solo la Commissione provinciale di Garanzia e la Segreteria provinciale. Io sono stato tra i firmatari dell’espulsione di Ricupero, come Roberto Bruno, e rivendichiamo questa scelta che era legata all’appoggio decisivo che la lista Ricupero diede a Forza Italia e Rinascita per vincere le elezioni. Non andrò oltre indietro nel tempo, ma Ricupero ha avuto modo e tempo di compiere scelte politiche più consone prima del ballottaggio del 2024, è giusto che si assuma le sue responsabilità politiche. Ciò detto, Ricupero è per me una personalità importante del PD pachinese, che ha regole, percorsi politici interni, possibilità di dialogo, e un posizionamento politico unico e non sindacabile: l’opposizione, accanto al nostro Consigliere Comunale Davide Fronterrè, e la produzione di una proposta politica alternativa all’attuale blocco di potere Rinascita/Forza Italia. Se la componente politica di Ricupero s’integrasse col partito, se facesse politica con noi, se ci aiutasse a dar vita a una coalizione per il futuro, senza personalismi ed egocentrismi, in un partito che valorizzi le individualità e non con individualismi che distorcono il partito, alla scadenza del dispositivo di espulsione, Ricupero potrebbe essere una grande risorsa del partito. Ma per ora non è un argomento su cui il Circolo ha voce in capitolo. Ora si fa politica, non si trattano casi personali… che comunque dipendono alla lunga da quel “fare politica” in maniera sana di cui parlavo poc’anzi. E ribadisco che noi vogliamo assolutamente lavorare e interagire con l’area Ricupero, ma senza aut aut sul tavolo”.
Quali le linee da seguire sia con gli eventuali alleati, sia con l’attuale amministrazione comunale?
“Le linee guide del Partito saranno l’ascolto verso i problemi delle persone e del territorio, una formulazione di proposta politica alternativa a quella sciagurata di questa amministrazione, ridare speranza a chi non si rivede in quest’amministrazione e una ferma opposizione e appoggio al lavoro del nostro consigliere Davide Fronterrè”.
Lei pensa che a Pachino possa prendere vita una nuova forma di confronto e dibattito politico anche tra partiti lontani?
“Se non credessi che a Pachino si possa dar vita al confronto sano anche tra chi oggi è avversario non mi sarei preso l’onere di questa sfida. Non credo che tutti gli elettori di Gambuzza ritornerebbero ad essere tali, e sono convinto che non tutti in Rinascita siano felici del mefitico abbraccio di Forza Italia, conosco personalmente molti di loro che in camera caritatis confermano questa mia analisi”.
Forse è ancora un po’ presto, ma state pensando alle prossime amministrative?
“Non è assolutamente presto per pensare alle prossime amministrative, anche perchè non è detto che saranno tra 4 anni. Il Pd deve guardare all’orizzonte, trovare convergenze, alleati, dialogo, anche laddove oggi pare non essercene possibilità. Ci pensiamo eccome, Pachino va salvata da questa amministrazione, da Gennuso, e noi lo sappiamo, lo abbiamo ben chiaro”.
Lei parla di orizzonte. Quali i rapporti e i dialoghi con i vertici provinciali e regionali del Pd?
“Il circolo di Pachino è perfettamente inserito nell’incastro politico, nell’alleanza che ha portato alla Segreteria di Piergiorgio Gerratana per la Federazione Provinciale e che riproponiamo in città con i Compagni dell’Area Marziano, Bruno e Borgh. Idem per il livello Regionale, riconoscendoci nella Segreteria Barbagallo, vigili ovviamente, com’è giusto che sia per un circolo progressista che ha un peso enorme per i suoi numeri in provincia di Siracusa”.
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