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Elezioni a Pachino. Spada: “scelte condivise con organi provinciali e regionali, ora ricostruiamo il Partito democratico”

Tra gli obiettivi posti dal parlamentare regionale Tiziano Spada in vista del futuro riassetto dopo i congressi che si terranno in questi mesi vi è quello di ricostruire il Partito Democratico in città, per restituirgli il ruolo centrale nel dibattito politico cittadino

“Il Partito Democratico non ha partecipato alle elezioni amministrative di Pachino con il proprio simbolo poiché è stato rifiutato dalla candidata Barbara Fronterré che, invece, ha preferito le liste di MPA e DC. Anche in fase di ballottaggio, inoltre, il Partito ha scelto di non schierarsi”. A sottolinearlo è Tiziano Spada, deputato regionale del Partito Democratico, in considerazione del risultato elettorale alle elezioni amministrative di Pachino.

“Da deputato del territorio – continua Spada – ho scelto di coinvolgere il commissario provinciale ed il livello regionale del Partito nelle scelte, sia alla vigilia dell’appuntamento elettorale sia in sede di ballottaggio. Il Partito non solo non ha partecipato, non presentando il simbolo, ma non si è neanche schierato direttamente al secondo turno. Con il senatore Antonio Nicita e con la direzione regionale del PD abbiamo portato avanti tutti i passaggi necessari, compiendo scelte in sintonia”. Spada si allinea quindi alle considerazioni del senatore Nicita sul fatto che il Partito non sarà in maggioranza nell’amministrazione guidata dal neo sindaco Giuseppe Gambuzza, ma ritiene altrettanto chiaro “che non lo sarebbe stato nemmeno in caso di vittoria di Fronterrè, dato che è stata la stessa direzione regionale a decidere di non concedere il simbolo”.

Tra gli obiettivi posti dal parlamentare regionale Tiziano Spada in vista del futuro riassetto dopo i congressi che si terranno in questi mesi vi è quello di ricostruire il Partito Democratico in città, per restituirgli il ruolo centrale nel dibattito politico cittadino. Ma in tutto questo ragionamento c’è qualcosa che non torna. Provando a ricostruire: a marzo la segreteria cittadina del Pd ha formato la delegazione per partecipare “attivamente al tavolo programmatico della Coalizione” che sosteneva Barbara Fronterrè. Composizione: il segretario Giancarlo Romano Barone, il compomente del firettivo Gianni Scala e l’esponente provinciale del partito, Turi Borgh.

Che il partito fosse diviso a metà era cosa certa, anche se – ufficialmente almeno – il senatore Nicita e il deputato regionale Spada hanno sempre sposato la stessa linea. Ma  attualmente si la cronaca politica ha comunque visto a Pachino due fazioni a confronto: quella che ha deciso per il sostegno alla Fronterré con Azione (e che ha deliberato in assemblea) e un’altra che ha sottoscritto un documento a favore di Emiliano Ricupero. Che al ballottaggio si è schierato con Gambuzza e ha già confermato di essere in maggioranza utilizzando parole chiare: “siamo pronti per amministrare Pachino, con il nuovo sindaco Giuseppe Gambuzza“. Anche se – un colpo al cerchio e uno alla botte – aveva sottolineato di lavorare “sempre nell’interesse della città e con un occhio vigile su quello che proporrà la nuova amministrazione”

Per questo adesso si attende una battaglia interna (ma va) nel Pd e Spada mette le mani avanti: “Nessun iscritto al Partito subirà ripercussioni o conseguenze da quella che è stata una scelta libera in un contesto civico – continua Spada –. Emiliano Ricupero, eletto in consiglio comunale dopo l’apparentamento con la colazione di Gambuzza, resta un tesserato del PD e sarà indipendente rispetto all’attività amministrativa che verrà posta in essere a Pachino. Lavorerà, insieme con il suo gruppo, nell’interesse dei cittadini. Ho sentito il commissario provinciale Nicita e siamo d’accordo sull’analisi del risultato di Pachino dopo la direzione regionale del 4 luglio, abbiamo convenuto che a Pachino il Partito Democratico deve essere rinnovato e ricostruito anche alla luce del risultato elettorale delle europee. Tutti argomenti che verranno trattati nella riunione dopo il 4 luglio”.

C’è aria di azzeramento in quel di Pachino. A buon intenditor…


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