In tendenza

Pachino, corsa a sindaco: chi dopo Petralito? Tra fughe in avanti, problemi da risolvere e giochi politici

Se Pachino rientrasse nel turno di amministrative di maggio, sarebbe la seconda città più grande della provincia a scegliere il suo nuovo primo cittadino

Pachino stamattina si è alzata senza sindaco, ancora una volta prima della conclusione naturale della legislatura. Attenzione, Carmela Petralito potrebbe ancora fare un passo indietro e ritirare le dimissioni, ma stavolta la sensazione è che il dado sia tratto.

E dunque se Pachino dovesse rientrare nel turno delle prossime amministrative, coalizioni, candidati e liste dovranno correre. Perché Pachino sarebbe il secondo comune più grande della provincia ad andare alle urne (dopo il capoluogo) e questo finirebbe per far ricadere sulla competizione elettorale ancora più attenzione, anche in una logica di coalizioni. Proviamo a parlarne…

Partiamo dal centrodestra: la coalizione di Governo è fortemente strutturata in provincia ma bisognerà capire se anche per Pachino potrebbe valere il diktat di Fratelli d’Italia sull’apertura alle liste civiche. Certo è che il sindaco uscente Carmela Petralito è stato un nome speso anche da Fratelli d’Italia (anche se praticamente rinnegato quasi subito) appema due anni fa. E questo può voler dire tutto e niente. Senza dimenticare il peso di Forza Italia e della corrente che fa riferimento al deputato regionale Riccardo Gennuso. Poi ci sono gli autonomisti e i democristiani. In tutto questo non va dimenticato che a Pachino esistono anche movimenti civici che sono apertamente tendenti a destra. Tutto questo rende difficile ipotizzare un nome che riesca a mettere tutti d’accordo, ammesso che l’accordo si voglia raggiungere (la strategia potrebbe cambiare in base anche a quello che succederà dall’altra parte). E allora è più semplice pensare a una rosa di nomi spendibili: Franco Ristuccia, ex presidente del Consiglio comunale, è stato uno dei primi a prendere le distanze dal sindaco Petralito ed è probabilmente l’esponente di punta di Fratelli d’Italia; Alessandro Runza è stato un uomo di Forza Italia ed è abbastanza vicino alle posizioni dell’ex assessore regionale Edy Bandiera. Per restare nel centrodestra, occhio a Luca Gozzo, avvocato, vicino all’ex consigliere Corrado Quartarone, con un passato quest’ultimo in Forza Italia e candidato alle scorse amministrative come altra espressione del centrodestra. Attenzione alle mosse di Salvatore Francavilla e Andrea Ferrara: hanno corso con Barbara Fronterrè l’ultima volta ma adesso potrebbero spostarsi a destra. E occhio anche al peso degli autonomisti: l’ex assessore Roberto Arangio è molto vicino al deputato regionale Peppe Carta. Un nome nuovo? Emanuele Rotta, fuori dalle rotte politiche ma attento osservatore delle dinamiche cittadine.

Cosa faranno gli altri e, soprattutto, lo faranno insieme o divisi? Il Pd è impegnato nell’elezione del segretario nazionale e il circolo sembra equamente diviso tra Schlein e Bonaccini. Anche dal nome del vincitore delle primarie potrebbe dipendere il peso delle correnti all’intero di un Pd che potrebbe ripartire anche da Barbara Fronterrè, consigliere comunale uscente e già candidata nel 2021. Emiliano Recupero è l’altro consigliere del Pd, molto vicino al deputato regionale Tiziano Spada. Si farà l’unione con i 5 stelle? Serve un dialogo da instaurare con Fabio Fortuna e Ruggero Lupo, ma la sintesi è tutt’altro che impossibile se si vuole dare a Pachino una amministrazione solida che punti più sulla risoluzione dei problemi che sui giochi politici. Poi ci sono le schegge impazzite e i movimenti civici che, ben presto, prenderanno parola. Al momento le dimissioni del sindaco Petralito hanno avuto l’effetto di mettere d’accordo tanti. Sarà così anche al momento di comporre le coalizioni e scegliere il candidato a sindaco? Vedremo.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo