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Pachino e stretta all’alcool, per Fronterrè (Pd): “l’ordinanza è illegittima e dannosa: va ritirata immediatamente”

Presentata un'interrogazione

“Il sottoscritto Consigliere Comunale ha presentato un’interrogazione urgente al Sindaco Giuseppe Gambuzza per chiedere l’immediato ritiro dell’Ordinanza Sindacale n. 16/2025, adottata in palese violazione dei principi di legalità, proporzionalità e ragionevolezza sanciti dalla Costituzione e dalla legislazione amministrativa vigente”. Lo scrive su Facebook il consigliere comunale del Pd Davide Fronterrè, che poi motiva così le proprie ragioni.

“L’ordinanza è priva di un’istruttoria adeguata e di fondamento documentale oggettivo, viola l’art. 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa e l’art. 97 sul buon andamento della pubblica amministrazione, introduce una procedura di revoca automatica delle licenze in assenza di contraddittorio, in violazione dell’art. 7 L. 241/1990 e del diritto di difesa.
Si tratta di un atto amministrativo viziato da eccesso di potere, difetto di istruttoria e sviamento di finalità, gravemente lesivo dei diritti dei cittadini e delle attività economiche. Paradossalmente, l’ordinanza impedisce persino di prendere un caffè prima delle 9 del mattino o di bere una gazzosa dopo le 22:30, con il rischio non solo di pesanti sanzioni pecuniarie ma addirittura della revoca immediata della licenza commerciale. Quindi non si parla solo di alcool”
, continua Fronterrè.

“Inoltre, mentre molti operatori non rispettano l’ordinanza, chi la osserva subisce un danno economico doppio, trovandosi penalizzato rispetto alla concorrenza sleale favorita dall’inefficacia dei controlli. Tutto ciò configura un pregiudizio gravissimo all’economia locale, mina la credibilità delle istituzioni e espone l’Amministrazione a possibili azioni risarcitorie da parte dei soggetti danneggiati. Con l’interrogazione presentata si chiede formalmente: il ritiro immediato dell’ordinanza per palese illegittimità; l’attivazione di un confronto pubblico con esercenti, residenti e forze dell’ordine; la trasmissione degli atti alle autorità di vigilanza amministrativa. Chi governa non può calpestare la Costituzione né compromettere la vita economica di una comunità con provvedimenti arbitrari e illegittimi. Ma il sindaco ha letto la sua ordinanza?”, conclude.


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