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Pachino, la seconda festa della vendemmia all’insegna della cooperazione e della crescita economica

Vivi Vinum Pachino è fermamente convita di poter innescare un meccanismo virtuoso valorizzando e organizzando il comparto vitivinicolo per generare economia attraverso l'Enoturismo

Saranno il vino e la tradizione della Vendemmia le risorse su cui l’associazione Vivi Vinum Pachino punterà per contribuire allo sviluppo dell’enoturismo e alla crescita economica e sociale. La festa della vendemmia, in programma il 22-23-24 settembre a Pachino, presenterà un programma ricco di attività che coinvolgerà la collettività pachinese, i turisti e tutti gli appassionati del vino e i cultori delle identità dei luoghi. Vivi Vinum Pachino è fermamente convita di poter innescare un meccanismo virtuoso valorizzando e organizzando il comparto vitivinicolo per generare economia attraverso l’Enoturismo.

Questo pensiero è confermato da Walter Guarrasi, presidente Vivi Vinum Pachino: “crediamo molto alle grandi potenzialità del territorio perché siamo consapevoli dell’unicità e dell’eccelsa qualità delle nostre risorse. e delle loro unicità. Non mi riferisco solo alla qualità del nostro vino, che sappiamo essere straordinaria, ma parlo del microclima e del contesto territoriale, con i due Mari e i pantani, delle contrade dell’agropachinese che rappresentano dei Crù, mi riferisco anche alla facile possibilità di raggiungere queste contrade incontrando più cantine lungo le trazzere, alla Ferrovia del Vino che rientra in un nostro importante progetto, al potenziale del Palmento Di Rudini in cui siamo intenzionati a realizzare il Museo del Vino di Pachino che è il paese del Nero d’Avola. Senza dimenticare l’Istituto Agrario P. Calleri che dal prossimo anno darà il via al Tecnico Enologico e tante altre risorse ancora. La cosa più importante è il capitale umano che metteremo in rete e in cooperazione fattiva il quale sarà capace di avviare un processo di rigenerazione sociale ed economica, facendo dell’enoturismo la più importante motivazione di viaggio senza stagionalità, perché con l’Enoturismo e l’Enogastronomia saremo capaci di mettere insieme cultura, identità, arte, artigianato, ruralità e mare, saremo capaci di accogliere attraverso la fruibilità del vino”.


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