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Pachino, un fiume di persone rende omaggio a don Bruno Carbone

Stamane, il Vescovo Salvatore Rumeo, unitamente al clero diocesano e alla moltitudine di fedeli presenti, ha officiato il momento di preghiera dell’Ufficio dei defunti

Foto Diocesi di Noto

Un fiume di persone, scorre, da ieri sera, all’interno della Chiesa Madre di Pachino, dove è allestita la camera ardente dell’arciprete parroco don Bruno Carbone.

Una comunità diocesana, non solo parrocchiale e cittadina, in queste ore sta facendo visita al caro presbitero, presenza zelante e generosa scolpita nel cuore di tutti quelli che lo hanno conosciuto e nelle comunità che ha guidato in 35 anni di servizio sacerdotale.

Stamane, il Vescovo Salvatore, unitamente al clero diocesano e alla moltitudine di fedeli presenti, ha officiato il momento di preghiera dell’Ufficio dei defunti.

Poi, prendendo la parola, “in punta di piedi” ha così descritto don Bruno: “un uomo che ha camminato in punta di piedi nel territorio della nostra Chiesa. Bruno sacerdote, vero uomo, grande testimone del Vangelo é pellegrino ora nel viaggio verso il cielo perché con la sua vita é stato ‘giardino di misericordia’. Bruno sacerdote é stato a Betlemme perché ha saputo contemplare il mistero della gioia, e quel canto degli angeli che risuonava nel cielo di Betlemme, egli ne ha fatto motivo di vita spirituale, pronto ad annunciare la gloria di Dio così come lui amava fare con la sua competenza liturgica, con i santi segni e nella eloquenza dei gesti. In punta di piedi, Bruno sacerdote é stato nella via di Gerico, crocevia del mondo, dove ha saputo condividere l’umanità con tutti in una sorta di fratellanza universale. Ha saputo amare col cuore di Dio, come il buon samaritano che si è chinato sulle ferite e si è fatto giumento; sempre in punta di piedi, come Zaccheo, ha saputo salire sul sicomoro per poter guardare il volto di Gesù. In punta di piedi ha saputo entrare nella casa di Lazzaro, Maria e Marta: ha saputo giocare la sua vita mettendosi al servizio di tutti, ha saputo ascoltare, ha saputo pregare, ha sospeso il suo tempo per poter stare con loro e con Dio, perché da Lui ha capito che la vita è Vera quando è vissuta nell’incontro con gli altri. In punta di piedi, Bruno sacerdote, ha saputo abbracciare la croce della sofferenza, confortato dalla vicinanza dei confratelli e di tanti parrocchiani, che egli ha tanto amato, e che fino all’ultimo lo hanno servito con cura. Bruno sacerdote, in punta di piedi, é stato accanto a Maria Santissima Scala del Paradiso e Assunta in cielo: la Vergine Santissima, che ha accompagnato i passi di questo giovane sacerdote, lo accompagni ora nella via della Gerusalemme celeste”.

Al termine, attorno alla bara, tutti i sacerdoti hanno intonato l’inno a Maria SS. Scala del Paradiso.


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