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Presentato il Reimar, Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari: ci sono Marzamemi e Portopalo

"L'istituzione del Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari è sicuramente una ottima notizia", il commento del deputato regionale di Forza Italia Riccardo Gennuso

Nasce il Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari. Introdotto con la legge regionale 9/2019, ha come obiettivi la promozione e valorizzazione della storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici quale elemento identitario, il riconoscimento delle potenzialità economiche e produttive, la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la promozione della cultura delle antiche maestranze del mare.

Dopo il Registro delle eredità immateriali della Sicilia (Reis), con cui la Regione Siciliana ha catalogato espressioni dei saperi dell’Isola per sottolinearne l’importanza nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni, arriva il Reimar: uno strumento fondamentale per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio, materiale e non, legato alla storia delle comunità costiere siciliane. Il Registro, presente sull’omonimo portale on line, remair.it, è articolato in 6 sezioni integrate: borghi marinari; saperi del mare; celebrazioni rituali; espressioni tradizionali e spazi culturali; tonnare fisse, costruzioni e manufatti tradizionali; musei del mare. L’idea dell’assessorato della Pesca mediterranea è mettere assieme il lavoro di più dipartimenti regionali per fare rete e far sì che nei borghi marinari si possa creare non solo nuova imprenditorialità turistica, ma anche un circuito che coinvolgerà pure le eccellenze enogastronomiche. Lo scopo finale è arrivare alla certificazione dei “Borghi marinari di Sicilia”.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina al dipartimento degli Affari extraregionali della Regione Siciliana, in via Magliocco a Palermo, alla presenza dei vertici dell’assessorato e del dipartimento regionale e di alcuni sindaci delle località rivierasche. Da una prima ricognizione, effettuata dalla società incaricata iWorld Ets in collaborazione con i Flag/Gac di Sicilia, è emersa l’identificazione di 16 borghi marinari, e delle loro risorse più rilevanti, fra le località presenti lungo gli oltre 1.500 chilometri di coste siciliane. Si tratta di Aci Trezza, Borgate di Acireale, Bonagia, Castellammare del Golfo, Cefalù, Favignana, Isola delle Femmine, Lipari, Marinella di Selinunte, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Riposto e Torre Archirafi, San Vito Lo Capo, Borgate di Santa Flavia, Sciacca, Sferracavallo.

Il Registro è un percorso “in progress”: altri borghi, rispondenti ai criteri richiesti e interessati a essere inseriti nel Reimar, possono fare domanda al dipartimento della Pesca mediterranea, in qualità di ente gestore del Registro, attraverso il sito on line. Le istanze di iscrizione possono provenire direttamente dai detentori di tradizioni e saperi orali (quali individui, comunità e gruppi) o, a seconda del caso, dai singoli Comuni. Sarà poi la commissione di valutazione nominata dal dipartimento regionale ad analizzare a documentazione e pronunciarsi sull’iscrizione del borgo candidato.

“L’istituzione del Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari è sicuramente una ottima notizia”.

Lo dichiara Riccardo Gennuso, depurato regionale di Forza Italia, che proprio nei giorni scorsi aveva sollecitato l’attuazione della legge regionale 9 del 2019.
“Questo registro è un primo strumento – prosegue Gennuso – per dare giusta riconoscibilità e visibilità alle eccellenze della pesca mediterranea e per valorizzare i tanti borghi marinari che rappresentano un enorme patrimonio culturale, storico e anche economico. E’ fondamentale che si dia massima visibilità alla sua istituzione e alle modalità di iscrizione.”
“Perché il Registro, sia effettivamente uno strumento vivo ed utile alle nostre comunità, occorre però attivare un’azione sinergica fra tutti i settori dell’amministrazione regionale sia sul fronte della tutela della risorsa mare sia sul fronte della promozione e del supporto delle attività marinare.”
Proprio su questi temi, Gennuso ha presentato un disegno di legge lo scorso 20 aprile, con il quale propone l’attuazione di una serie di iniziative per il contrasto della “pesca fantasma” (dovuta all’abbandono in mare di reti che spesso continuano ad intrappolare migliaia di pesci) e per la promozione di attività economiche sostenibili come la pesca-turismo a partire proprio dai borghi marinari.


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