“Questa Soprintendenza non ha autorizzato la costruzione di opere esterne entro i 150 metri dalla costa, solamente il restauro conservativo degli immobili esistenti ricadenti in un’area a vincolo paesaggistico, Livello 3.” Prende il via così la replica di Rosalba Panvini, Soprintendente ai Beni Culturali di Siracusa aspramente criticata da Natura Sicula per aver concesso alcune autorizzazioni in merito alla realizzazione di un resort di lusso sull’isolotto di Capo Passero.
La Panvini chiarisce che per quanto riguarda le autorizzazioni si tratta nello specifico di magazzini che non conservano le tracce di attività produttive o di trasformazione dei prodotti (pesci) e, pertanto, gli stessi non potevano essere sottoposti a formale provvedimento di vincolo di cui alle norme del Codice dei Beni Culturali.
“Tali magazzini – precisa la Soprintendente – rientrano nell’area di tutela 3 del P.P. _ P.L. 19d, in cui è consentito il restauro conservativo degli edifici, ed è quello che è stato autorizzato da questo Ufficio, poiché il progetto presentato dal loro proprietario non prevedeva demolizioni e/o riedificazioni. Il cambio di destinazione d’uso dei magazzini in parola non necessita di alcuna preventiva autorizzazione paesaggistica così come previsto al punto A.1 dell’allegato A del DPR 31 del 13 febbraio 2017. Il parere è stato reso nel totale rispetto della NdA (Norme di Attuazione) del P.P., adottato con D.A. 98/2012; infatti non sono stati autorizzati alcun incremento della volumetria assentita, né nuove volumetrie, né tantomeno movimenti terra, strade, ponti galleggianti per collegare l’isola alla terraferma. Di conseguenza, si rileva che le opere di cui alle foto riportate nell’articolo non rientrano nell’autorizzazione paesaggistica rilasciata per l’intervento in argomento”.
Infine la Panvini sottolinea come la riserva Rni (Riserva Naturale Integrata) Isola di Capo Passero sia stata annullata con sentenza del Tar. In merito ai rilievi che gli ambientalisti hanno mosso nei confronti della Soprintendente, la stessa replica ricordando che “le ispezioni disposte dall’assessorato Beni Culturali hanno chiarito la correttezza delle procedure adottate in merito ai fatti contestati, del resto i risultati delle ispezioni sono stati anche pubblicati tramite Ansa del 22 settembre 2015. In ogni caso, per le accuse rivolte in maniera offensiva nei miei confronti dal Presidente di Natura Sicula adirò per le vie legali.”
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