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Pd spaccato a Pachino. Spada: “trovare sintesi con M5S e ScN, anche passando dalle Primarie. Serve passo indietro sulla Fronterré”

Trovare una sintesi tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Sud chiama Nord, anche passando dalle Primarie. Magari coinvolgendo Azione. Altrimenti sarà il tavolo regionale a decidere il candidato a sindaco a Pachino

Trovare una sintesi tra Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Sud chiama Nord, anche passando dalle Primarie. Magari coinvolgendo Azione. Altrimenti sarà il tavolo regionale a decidere il candidato a sindaco a Pachino. Sconfessando quanto riferito dal segretario cittadino del Pd (formata una delegazione per il tavolo programmatico a sostegno di Barbara Fronterré) il deputato regionale democratico Tiziano Spada mostra la strada che porterà al candidato ufficiale.

Perché che ormai il partito sia diviso a metà è cosa certa, ma prima di arrivare a elezioni c’è ancora qualche passaggio da compiere. “Oggi il Pd è e rimane centrane nella coalizione – sottolinea – per far ottenere un risultato vincente. Su questa linea ci siamo confrontati anche con il commissario Antonio Nicita che a giorni dovrebbe entrare nel merito della situazione. Consiglio maggiore cautela a tutti e a non correre per far sì di ottenere il risultato migliore per il Pd”. Che attualmente si trova quindi con due fazioni a confronto: quella che ha deciso per il sostegno alla Fronterré con Azione (che ha deliberato in assemblea) e un’altra che ha sottoscritto il documento a favore di Emiliano Ricupero.

“Dopo le Amministrative che hanno portato all’elezione della Petralito – ricorda – il Pd ha visto l’elezione di Ricupero che ne è diventato capogruppo e di Davide Fronterré, fratello di Barbara, che ha fatto parte del gruppo in aula. Barbara ha deciso di non aderire pur avendola sostenuta alle elezioni. Alla luce della sfiducia che ha portato Pachino al commissariamento, il Pd non è stato in grado di organizzarsi né di avviare una discussione aperta a tesserati e città sul futuro del Pd. Ma, all’interno di questa situazione confusa, il gruppo che si era organizzato per ricostituire il Partito democratico aveva pensato di sottoporre una propria candidatura con Ricupero”.

Solo che una parte si è posizionata su Fronterré (e sta andando avanti) mentre un’altra proponeva Ricupero spingendo per le primarie aperte alla coalizione. Ma quest’ipotesi non è mai decollata, quindi dopo il silenzio degli ultimi mesi ecco realizzata la spaccatura.

“Facciamo un passo indietro per fare tutti un passo avanti, insieme – l’invito di Spada – il commissario Nicita ha dato mandato a 3 componenti della segreteria provinciale per affrontare la situazione ma i continui post che escludono una parte del Pd non fa altro che spostare la discussione al tavolo regionale che dovrà decidere il da farsi. Non c’è dubbio che una parte del Pd non vuole andare su una candidatura di Azione, mi aspetto un confronto con M5S e ScN altrimenti a perdere sarà la coalizione di centrosinistra”.


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